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ADE

 

attori: Francesco Grigoletto, Olga Manganotti, Carla Marazzato, Luisa Torresan, Fabrizio Zanutto

regia: Sabine Uitz

 

Note di regia

 

“Ma lei sa benissimo come trattiamo il tempo qui,

può passare velocemente o lentamente,

come vuole lei,

il tempo è relativo come la verità…”

 

Ade è il nome del dio dei morti ma è anche il nome del suo regno, il regno delle ombre, un luogo in cui non si patiscono particolari sofferenze se non quella di non essere più vivi, di essere privati della luce.

Così, come ombre di loro stessi, “vivono” i protagonisti dello spettacolo, in questo luogo isolato - che si tratti di una clinica in montagna o di qualcos’altro, è comunque una metafora – in cui c’è tutto tranne la vita, proprio perché queste persone non possono o non vogliono confrontarsi con essa.

Qui ognuno ha il suo ruolo: troviamo chi crede, o ha scelto, di essere Ponzio Pilato, Artemisia Gentileschi, George Sand, Mauro Corona e Maria Maddalena. Indaffarati con la loro routine, “come una danza muta”, si proteggono dalla loro vulnerabilità con l’estrema quotidianità della loro vita extraquotidiana. Ma questa loro esistenza viene minacciata dalla possibilità di uscire da quel posto, quell’Ade, e di riprendere in mano una vita vera, con le sue gioie e i suoi dolori. Abbiamo cercato di affrontare questo tema senza moralismo, ma con molta auto ironia.

La situazione è ispirata a romanzi come “La montagna incantata” di Thomas Mann, “I giganti delle montagne” di Pirandello o anche “Oceano Mare” di Alessandro Baricco. Nella nostra proposta il disagio degli ospiti della “clinica” non viene considerato come malattia, ma come un rifiuto di quel mondo definito “normale”, quindi in un certo senso è una scelta, per quanto sofferta. Chi di noi non sarebbe, a volte, tentato di vivere così?

Sabine Uitz

 

Lo spettacolo è il risultato di un work in progress cominciato con la proposta, da parte del Centro di Produzione Teatrale Via Rosse agli attori di Alecrim Teatro, di un lavoro di creazione individuale basato sulla biografia di un personaggio storico o contemporaneo a libera scelta. Una ricerca di tipo attoriale e drammaturgica, avvenuta in tre fasi nell’arco di un anno e mezzo, che ha portato alla creazione di corti individuali sulle figure, presentati nell’estate 2007 durante l’incontro internazionale S-Cena 1a Via Rosse.

I singoli discorsi dei vari personaggi si sono poi incontrati attorno ad un discorso comune a tutti, che in qualche modo è in relazione con il lavoro dell’attore, ma soprattutto con la nostra vita e il nostro modo di essere. Un discorso che ha aperto interrogativi delicati ma umanamente e artisticamente interessanti, ai quali non abbiamo cercato risposte ma ipotizzata un’interpretazione attraverso la metafora di questo Ade. Qual è il mio vero “Io” e dove comincia un ruolo? Questi ruoli che ognuno di noi interpreta, fanno parte di noi o opprimono il nostro “io” allontanandoci da esso?

 

Produzione 2008. 

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